domenica 5 luglio 2015

La Principessa degli ALTAI - La Maledizione della Mummia


Per circa 2500 anni il suo destino è rimasto oscuro.       Poi un gruppo di
archeologi Russi si imbatté in un sarcofago di epoca scizia sull'altopiano
di Ukok.        Trovarono una tomba in ottimo stato di conservazione con 
all'interno adagiata sul fianco destro,        le gambe raccolte, la mummia
della principessa somigliante ad una vecchia donna addormentata.
Non aveva subito alcun processo          di mummificazione da parte degli
Altai,    provenienti dalla Siberia meridionale al confine con la Mongolia
e la Cina.
La principessa           era una bellissima donna, giovane e raffinata. Sulle
braccia aveva dei tatuaggi che rappresentavano un cervo ed un muflone
mentre sul ventre la figura di un giaguaro. I suoi tratti europei, gli occhi
chiari.            Il giorno della sua morte fu vestita con una camicia di seta,
una morbida gonna di lana e sopra una regale pelliccia.
Secondo tradizione Altai, le fu calata una parrucca affinché con il suo fascino affrontasse meglio gli spiriti. Era lei. Una Principessa. La Principessa degli Altai. 
Con lei nella fossa, deposta in un tronco di legno di larice scavato e stabilizzato con chiodi di bronzo furono posti 6 cavalli con finimenti preziosi e selle. L'avrebbero così condotta più rapidamente fino agli Dei, attraverso i cieli.
Gli archeologi, guidati da Natalia Polosmak, la trafugarono alla sua antica terra di origine e caricarono in elicottero il sarcofago. La destinazione: Museo di Scienze naturali presso la piccola città di Novosibirsk lungo la linea Transiberiana. La mummia fu analizzata, analisi ed esami sul DNA, le 
vennero prelevati anche dei tessuti, il tutto meticolosamente effettuato in una cella con una temperatura costante di 18 gradi. Il mondo era attratto da questa misteriosa mummia e dalla sua eterna giovinezza. La scoperta risulto' eccezionale e clamorosa. Ma di li a poche ore iniziò una (casuale?) terribile vendetta. L'elicottero che la trasportava fu colpito da un guasto ed atterrò con il motore rotto. I giornali locali scrissero dell'incidente che all'impatto con il suolo nessuno si era salvato, mentre solo la Principessa era rimasta "illesa". Stregoni e sciamani amplificarono questa venerazione alla mummia con riti magici, tamburi ritmici, sgozzamenti di agnelli e ipnosi collettive. La maledizione della Principessa era in atto, secondo loro nessuno avrebbe dovuto toccare le sacre reliquie della principessa perché la rabbia del cielo e della terra si sarebbe imbattuta implacabile sugli uomini. 
Non sappiamo in realtà quanto in tutto questo giocasse un ruolo primario la suggestione o una natura veramente divinizzata. Ma da allora la tranquilla regione di montagna pare essere davvero colpita da strani eventi, attribuiti a questa maledizione. Due scosse di terremoto al giorno, cascate di acqua che sgorgano dal nulla e frane. Siccità e carestie. Centinaia di persone senza casa che consumano un bestiame prima che muoia di fame e una epidemia di suicidi. La popolazione distrutta e martoriata chiede al governo la restituzione delle sacre reliquie alla patria di origine. Ma davanti al silenzio di quest'ultimo comincia una rivolta popolare nei paesi di Beltir e Oroktoi. Gli sciamani invitano alla restituzione della mummia perché solo tornando nel ghiaccio di Ukok, avrebbero ritrovato la pace e la ricchezza. Inoltre invocano il parere degli spiriti sul destino della Principessa degli Altai che a tutto oggi ci risulta essere ancora presente in un mausoleo. Con un procedimento costato 15 milioni di rubli la mummia è stata conservata con lo stesso sistema usato per il corpo di Stalin. L'esame del DNA, ha stabilito che la giovane donna non ha geni dell'est asiatico bensì europeidi o turchi. Mentre la sua ricostruzione digitalizzata del viso ne ha confermato i lineamenti occidentali. Gli sciamani ancora profetizzano un'epidemia misteriosa per gli archeologi che l'hanno ritrovata ed invocano gli spiriti sulla destinazione che si dovrà stabilire per la bellissima Principessa.


Ricostruzione del volto della Principessa ad opera dell'esperto in tassidermia svizzero Marcel Nyffenegger Tratti europoidi. Ricostruzione del volto della Principessa ad opera dell’esperto in tassidermia svizzero Marcel Nyffenegger

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